Lunedì 3 Agosto
Primo
giorno del nostro viaggio. Parto da casa alle 5:30 circa per
raggiungere casa di Liliana entro le 7. Arrivo da lei a 6:45
circa, insieme ripartiamo per essere all’appuntamento per le 7:15 a
Dolo con Luca e Silvia. Loro arrivano però in ritardo,
riusciamo quindi a riprendere il cammino solo intorno alle 7:45. Ecco i protagonisti: il sottoscritto, su Suzuki Bandit 1250
"Steel
Wheel"
Liliana, su Honda CB 500 "Little Wing".
Luca e Silvia, su Yamaha FZ6 "Cimice Arancione".
Partiamo tutti assieme, ma ci dividiamo quasi subito: Luca si
ferma, non ci vede passare e riusciamo a ritrovarci solo dopo oltre 200 km e
due frontiere, vale a dire appena entrati in territorio croato. Dopo aver attraversato
lentamente il centro di Rijeka, procediamo lungo la strada costiera,
decisamente molto più bella. A Crikvenica ci fermiamo a pranzo in un ristorantino
finto-messicano, dove consumiamo un discreto pasto a base di calamari
grigliati. Finito di mangiare riprendiamo il cammino, seguendo
sempre la costa in direzione sud. La strada scorre piacevole, ma la
stanchezza inizia a farsi sentire. Giunti a Klenovica, di fronte all’isola di
Krk, troviamo un bel camping in cui decidiamo di piantare le tende.
Nonostante sia quasi l'imbrunire, appena arrivati non resisto alla tentazione di
tuffarmi subito nello splendido mare croato.
Il tempo è bello, ma grossi nuvolosi si avvicinano minacciosi
all’orizzonte.
La notte infatti piove a dirotto, ma le nostre tende resistono senza difficoltà.
Totale della giornata 463,4 km.
Martedì 4 Agosto
Dopo il diluvio notturno, la mattina il cielo è ancora molto nuvoloso e a
tratti piove. Io e Liliana ci concediamo un'abbondante colazione sotto la tettoia del ristorante.
Più tardi per fortuna il tempo migliora, si svegliano anche
Silvia e Luca e riusciamo a fare il bagno in mare tutti
assieme. L’acqua è molto limpida, e nuotarci dentro è una goduria.
La giornata la passiamo così, da turisti pressoché normali, mentre le moto se ne stanno buone buone parcheggiate
all'ombra delle piante.
La notte si alza un forte vento di bora, che mette a dura prova le nostre tende.
Mercoledì 5 Agosto
Dopo colazione risaliamo in sella diretti verso sud, sempre lungo la
costa. La strada è sempre molto bella, ma il vento continua a tormentarci con raffiche
laterali fortissime, costringendoci a procedere molto lentamente.
A Karlobag una pattuglia di polizia ci ferma informandoci che la statale è chiusa
al traffico proprio per via della bora. Ci fermiamo e scendiamo dalle
moto per discutere con i poliziotti sulla strada alternativa
da percorrere, ma proprio in quel momento una raffica violentissima
butta a terra la mia Banditona e fa letteralmente volare i caschi
mio e di Liliana giù per una scarpata a picco sul mare.
Riusciamo a recuperare tutto, anche se il casco di Lilly è
pieno d'acqua salata (così come pure i miei stivali e i
pantaloni della mia tuta in pelle, visto che per recuperarlo
ho dovuto tuffarmi in acqua).
La moto ha subito solo danni lievi nella caduta:
Decidiamo
di raggiungere l’autostrada, allontanandoci così dalla
costa. In un primo tempo l'idea si rivela vincente, ma ben
presto, intorno a Zadar, anche l'autostrada è esposta al
vento. Ci fermiamo a pranzo in un autogrill, dopo di che
procediamo, con cautela, fino a Makarska, dove torniamo sulla
statale e ci fermiamo per la notte a Podgora, poco più a
sud, in un bel camping sulla spiaggia.
Totale della giornata 428,9 km.
Giovedì 6 Agosto
Ci alziamo la mattina e smantelliamo l’accampamento. Per fortuna il vento sembra essersi attenuato.
Poco più a sud, a Ploce, abbandoniamo definitivamente la bella costa croata e ci dirigiamo nell’entroterra,
entrando in territorio bosniaco. Facciamo tappa a Mostar, davvero graziosa.
Ci fermiamo a fotografare il famoso ponte, simbolo della città.
Ci rimettiamo in cammino verso Sarajevo, fermandoci a pranzo in un ristorante lungo la strada, dove ci abbuffiamo per 10 € a testa.
Una volta arrivati in città, grazie all'aiuto di un biker
locale, ritroviamo l'albergo in cui Luca aveva dormito in un
precedente viaggio. Per 12 € a testa ci danno la stanza e
pure il garage per le moto.
La sera saliamo su un taxi e ce ne andiamo in centro, davvero bello e pieno di vita. In un piccolo ristorante ci servono un’ottima zuppa bosniaca con carne e verdure, a seguire un buon caffè alla turca.
Totale della giornata 257,5 km.
Venerdì 7 Agosto
Non dovendo smontare tende, siamo pronti a partire abbastanza presto,
intorno alle 8. Io e Liliana ci separiamo da Luca e Silvia,
tentando una strada alternativa. Tuttavia rinunciamo, visto
che questa scorciatoia presenta un tratto di una quindicina di
km non asfaltato. Torniamo quindi indietro, riprendendo la
strada principale. La campagna bosniaca è piuttosto selvaggia, con tanto di animali al pascolo a bordo
strada. Liliana sfiora per un soffio il frontale con una mucca.
Per quasi tutta la strada piove abbondantemente. Entriamo in
Serbia in tarda mattinata. Il paesaggio non cambia molto, se
non fosse che nei paesini le chiese ortodosse prendono il posto delle
moschee. Qui finalmente la pioggia si ferma. Incontriamo un biker
montenegrino che ci scorterà fino a Guca, dove anche lui,
come noi, è diretto per assistere ad un grandioso festival
musicale, da molti definito come "la Woodstock dei
Balcani". Arrivati a destinazione attendiamo l’arrivo di
Luca, per pranzare tutti assieme con una squisita zuppa di carne e cavolo cappuccio.
Una volta riempito lo stomaco, andiamo a cercare di accamparci. Decidiamo di
piazzare le tende in un prato privato (10 € a notte senza servizi, ci pare caro ma non c’è un’alternativa valida).
Tutto il paese si presenta come un immenso campo nomadi, caotico e chiassoso, ma
molto allegro. Per strada zingari in costume cantano, suonano e
ballano. Il festival di Guca è considerato dai serbi una grande manifestazione di orgoglio
nazionale. Difatti, senza volere creo un mezzo incidente
diplomatico indossando la maglietta del MotoClub Monastier, il
cui logo viene scambiato da un paio di ragazzi mezzi ubriachi
per la bandiera croata.
Mi vedo costretto ad un repentino cambio d’abito, nonché ad offrire un
po' di grappa ai ragazzi serbi in segno di scusa.
Passiamo la serata in mezzo alla grande festa…ovunque girano enormi spiedi dove si arrostiscono pecore e maiali, mentre suo banchetti fanno bella mostra di sé buffi pupazzetti realizzati con
le verdure.
Ovunque ci giriamo ci sono musica, gente che balla, fiumi di birra... davvero un'atmosfera molto allegra.
La sera ceniamo mangiucchiando qualcosa in una delle tante bancarelle presenti alla fiera. Totale della giornata 295,5 km
Sabato 8 Agosto
La musica non ha smesso di suonare un solo istante per tutta la notte. Uscendo
dalla tenda troviamo una piacevole sorpresa: accanto alle nostre le moto ci sono
quelle di Niki e Kihka, i nostri amici bulgari che ci avrebbero dovuto
raggiungere la sera prima. Scopriremo più tardi che sono arrivati a notte fonda e,
dopo aver riconosciuto le moto mia e di Luca, si sono accampati accanto a noi.
Naturalmente quando noi ci alziamo, intorno alle 7:30, dormono ancora della
grossa.
Poiché il ristorante di ieri ci era piaciuto molto io e Lilly decidiamo di andare lì a fare colazione. Oggi però è sparita anche l’unica cameriera che
parla un po’ di
inglese, per cui la comunicazione è ridotta ai gesti. Infatti cerchiamo di ordinare una brioche o
comunque qualcosa di dolce… ed il cameriere ci porta due enormi panini con la
carne! Un po’ pesanti a quell'ora, ma comunque molto buoni. Più tardi, quando
anche il resto del gruppo si alza, si fa un giretto in moto tutti assieme. La prima tappa è per un ottimo pranzo in compagnia.
Nel pomeriggio andiamo poi in uno sperduto paesino in montagna a fare visita ad una coppia di anziani serbi, presso cui i
nostri amici bulgari avevano dormito durante il loro recente viaggio verso l’Italia. In pratica, lo scorso Maggio, Niki e
Kihka, sotto un acquazzone, avevano bussato
alla porta chiedendo il permesso di piantare le tende nel loro prato.
Accogliendoli come fossero stati i loro nipoti, i "nonni" li hanno
fatti entrare in casa per asciugarsi e dormire, senza chiedere in cambio nulla,
se non un po' di compagnia. Inutile dire che quando ci vedono arrivare, ci accolgono a braccia aperte,
offrendoci un caffè e dell'ottima grappa di prugna fatta in casa.
Sono gente semplice, vedendo come vivono sembra di avere fatto un viaggio nel tempo: non hanno l'acqua corrente in casa (per farci il caffè la signora prende l'acqua dal pozzo nel cortile), l'unico bagno è un casotto di mattoni a 50 metri dalla casa con un buco nel terreno, non sanno parlare
altro che un dialetto serbo... ma nonostante la barriera linguistica, ci intendiamo a meraviglia e passiamo lietamente una buona ora in loro compagnia, ridendo, scherzando e bevendo.
Lungo la strada del ritorno verso Guca, ci fermiamo a rinfrescarci in un torrente che sembra (o forse è?) una fogna a cielo aperto.
Totale della giornata 77 km.
Domenica 9 Agosto
Colazione nel solito posto, oggi prendiamo solo il caffè per non rischiare. Mangiamo qualcosa
più tardi alla fiera: una palacinka (una specie di crepe con
marmellata) per Liliana e un panino con salsiccia per me. In
attesa che il resto della truppa si svegli, per cambiare panorama
e per sgranchirci un po'... le gomme, Lilly ed io decidiamo di fare un giretto
in moto. Dopo un'occhiata alla carta, scegliamo come meta il parco naturale di Tara. Pranziamo in un ristorante con porzioni
molto abbondanti, al punto che con gli avanzi riusciamo a farci un monumentale panino da mangiare
più tardi come cena.
Ci fermiamo pure a visitare la bottega di un artista che scolpisce il legno,
le cui opere sono davvero spettacolari.
Tornati al festival, iniziamo a smontare le tende e caricare le moto. Lasciamo Guca tutti assieme quando sono ormai le 18:30, destinazione un laghetto in Bulgaria in cui accamparci all’addiaccio.
Alle 21 passate siamo ancora in Serbia, la meta è ancora
molto lontana ed iniziamo ad essere stanchi. Vicino a Pojate,
Lilly ed io, vedendo una freccia che indica un motel,
decidiamo di fermarci, mentre gli altri proseguono fino alla
meta prefissata (arriveranno alle 4 di notte). Al buio,
l'entrata posteriore del Motel si vede a fatica, sembra un
rudere isolato e in mezzo al nulla. Appena apriamo la porta,
però, ci appare "magicamente" una altro mondo: un
bar luminoso e frequentato, con tanto di musica e gente seduta
che mangia. Per 35 € affittiamo una stanza, modesta, ma
rispetto all'accampamento di Guca ci sembra un castello.
Totale della giornata 328 km.
Lunedì 10 Agosto
Con tutta calma ci alziamo, facciamo colazione (io omelette con formaggio, Lilly pane e marmellata) e carichiamo le moto.
Chiamo il cliente che devo raggiungere a Plovdiv nei prossimi
giorni e lo avviso del mio imminente ingresso in Bulgaria.
Dopo aver coccolato per qualche minuto un simpatico cucciolo
che vive nel retro del Motel, partiamo. Scegliamo la via più
semplice e diretta: autostrada fino a Nis, poi statale fino a
Sofia, dove arriviamo (accaldati ed affamati) nel primo
pomeriggio.
Credendo che gli amici siano già in città proviamo a chiamarli. Non ricevendo risposta ci mettiamo sulla strada verso Plovdiv. Nel frattempo Luca ci richiama (quando siamo a Vakarel) e ci spiega del loro ritardo, dovuto alla notte insonne. Torniamo quindi verso
Sofia e raggiungiamo il gruppo a casa di Kihka, che
gentilmente ci ospita. La cena è offerta dagli amici bulgari in un bel pub in
centro a Sofia.
Totale della giornata 335,8 km.
Martedì 11 Agosto
La mattina parto per Plovdiv, dove devo installare un tintometro elettronico. Purtroppo, una volta arrivato là, scopro che il materiale non
è ancora arrivato. Dopo una breve chiacchierata con il
cliente e una visita alla sede della sua azienda, mi faccio
accompagnare in un giro turistico nel centro storico della
città.
Dopo un ottimo pranzo e un altro po' di chiacchiere con i clienti, mi
rimetto in strada verso Sofia. Il resto del gruppo ha passato una tranquilla
giornata di riposo, dedicata allo shopping e al passeggio per il centro della
capitale. Tornato a casa di Kihka, assieme agli amici mi preparo per la grigliata
organizzata in nostro onore.
La serata è molto piacevole, tuttavia andiamo a dormire abbastanza presto, perché il giorno dopo
dobbiamo ritornare a Plovdiv.
Totale della giornata 340,1 km.
Mercoledì 12 Agosto
Sveglia ore 7, io e Liliana partiamo per Plovdiv intorno alle 8. Purtroppo il camion
che trasporta il materiale è ancora per strada. Scoprirò al
rientro che a rallentarlo, bloccandolo per giorni in Slovenia,
è stato lo stesso vento di bora che ha causato i miei
problemi lungo la costa croata. Anche oggi quindi non si può
fare nulla per il tintometro. Dopo aver bevuto un caffè
assieme, salutiamo i clienti e facciamo un giretto nel centro della città,
l’antica Filippopoli… ma il Filippo il questione non sono
io, bensì il padre di Alessandro Magno.
Passiamo così la mattinata visitando la città e il suo centro storico.
In tarda mattinata ripartiamo, dobbiamo arrivare al confine Rumeno prima di
sera. Evitando le autostrade, seguiamo una bella strada che ci porta ad attraversare Stara Zagora, Gabrovo e Veliko Tarnovo, l'antica capitale, dove ci fermiamo per bere qualcosa
di fresco. Arriviamo a Ruse intorno alle 21 e, in attesa che Luca, Silvia e Niki ci raggiungano, troviamo un camping che ci ospita tutti (5 persone, 3 tende e 4 moto) per "ben" 17 €.
Il campeggio ci appare squallido e gestito da gente strana e poco portata per le lingue, ma
è pratico ed economico. Uno stormo di zanzare inferocite ci assale mentre piantiamo la
tenda. Nel frattempo, quando ormai è sera inoltrata, ci raggiungono
gli altri e tutti assieme ci mettiamo a tavola quando sono
circa le 23. Totale della giornata 545,2 km.
Giovedì 13 Agosto
Partiamo tardi da Ruse, verso le 9.30. Ci fermiamo dopo pochi km a fare
colazione, ancora in territorio bulgaro. Poco dopo passiamo
l'ennesimo confine entrando in Romania. Commettiamo l'errore
di attraversare il centro di Bucarest, dove perdiamo ore nel
traffico. Usciamo dalla caotica capitale intorno alle 13 e ci
fermiamo subito a pranzare. Alla ripartenza decidiamo di
separarci in due gruppi: Niki e Luca viaggiano veloci, ma si fermano
spesso, mentre io e Lilly manteniamo un passo più turistico, ma più
regolare. Senza perdere tempo, affrontiamo la lunga strada che
ci porta ad attraversare la Romania da sud a nord. Per sera,
intorno alle 20, arriviamo a Radauti, dove ci aspetta l'amico Mircea per scortarci al raduno.
Circa un'ora e mezza più tardi arriva anche l'altra metà del
gruppo. Totale della giornata 623,4 km.
Venerdì 14 Agosto
Si apre ufficialmente il III° Bukowina Meeting.
Anche quest'anno viene scelta una bella location. Stavolta c'è anche una piscina, che sfruttiamo abbondantemente. I ragazzi
del Bukowina sono sempre molto ospitali nei nostri confronti.
La mattina assistiamo anche ad un curioso incidente stradale, risoltosi fortunatamente senza feriti: un'auto tampona un carro trainato da un cavallo.
Il prato dedicato al campeggio si riempie sempre di più nell'arco della giornata. Arrivano anche gli altri nostri amici dall'Italia, Federica ed Alberto. Giornata dedicata a saluti, chiacchiere, salsicce, birra e palinka.
Serata piacevole, dopo un incontro con il direttivo del Bukowina Motor Club per arrangiare un gemellaggio tra i nostri club, ci divertiamo ascoltando i gruppi.
Purtroppo è la nostra unica giornata di raduno, ma per fortuna ce la godiamo davvero fino in fondo.
Sabato 15 Agosto
Sveglia abbastanza presto, a malincuore smantelliamo il campo. Nel frattempo dalla Bulgaria sono arrivati anche Kihka e
la sua amica Katy, facciamo colazione tutti insieme.
Alle 9:30, dopo i saluti, Liliana ed io ci mettiamo in cammino verso casa.
La strada è in buone condizioni (finalmente!). Da Radauti, passando da Sucevita
scendiamo fino a Cimpulung Moldovenesc, poi ci immettiamo sulla statalona
passando da Cluj Napoca e Oradea. Entriamo in Ungheria e arriviamo fino a Szajol, dove ci fermiamo nel bel motel Convoy City (bungalow a 35 €).
Ceniamo nell’adiacente ristorante con un ottimo goulash.
Totale della giornata 661,9 km.
Domenica 16 Agosto
L’ultimo giorno ci attende la "sparata finale": sveglia ore 4:30 e partenza alle 5:30. Statale fino a Budapest, dove prendiamo l’autostrada M7 verso sud fino a Szekesfehervar, quindi la statale 8 (E66) fino a Fürstenfeld, in Austria.
Da qui entriamo in autostrada, passiamo da Graz, Klagenfurt, Villach, entriamo in Italia da Tarvisio.
Pranziamo con un panino in autogrill. Da Tarvisio in poi è la parte più dura, perché
fa un caldo insopportabile. Proseguiamo in autostrada fino a Padova
est, arrivando a casa, a Noventa Padovana, alle 16:30, dopo aver percorso nella giornata 944,4 km. In totale,
dall'inizio del viaggio, fino a casa di Liliana il mio
contachilometri segna quota 5302,5. Questo è stato il mio
primo viaggio in moto in coppia. Anche se è stato
caratterizzato da percorrenze medie giornaliere più basse
rispetto al mio solito, si è rivelato sicuramente molto piacevole.
E' poi stata una grandissima soddisfazione vedere Liliana che,
nonostante sia patentata da meno di un anno, ha affrontato con
entusiasmo, coraggio e grinta questa nostra avventura.
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