Dopo essere stati alle prime due edizioni di questa fantastica festa biker, non potevamo certo farci scappare la terza!
Stavolta, contro ogni previsione (visto il maltempo degli scorsi anni), abbiamo trovato tempo fantastico, sia per strada (ad eccezione degli ultimi 150 km nel ritorno) che, soprattutto, al raduno!
Quest'anno, per godere pienamente l'evento, ci siamo presi il venerdì libero.
Siamo quindi partiti da Noventa Padovana intorno alle 7 di venerdì mattina, facendo un percorso misto di autostrada e statali: facciamo la A4 fino a Trieste, e poco dopo passiamo il primo confine… poi attraversiamo la Slovenia per statale. A Rijeka riprendiamo l’autostrada fino a Karlovac, ma poi ne usciamo per seguire strade secondarie attraverso la campagna. L’asfalto non è sempre bellissimo, in compenso non c’è traffico, e la vista è decisamente piacevole.
Ormai è mezzogiorno passato e siamo circa a metà strada, quando notiamo un grande striscione con la scritta BIKERS WELCOME: come resistere senza fermarsi?
Il posto non è esattamente un ristorante, ma è la casa di un anziano signore del posto che offre gentilmente vitto e alloggio a cifre molto modiche a chi è di passaggio. Non parla italiano, e neanche inglese, ma è molto gentile e desideroso di darci una buona accoglienza.
Ci porta delle ciotole con rape e cetrioli, che coltiva nel suo orto, e un gran piatto a base di uova e prosciutto, e poi cipolline, pesciolini in salamoia, dei biscottini e per finire il caffè, e ci fa pagare l’equivalente di meno di 10 euro a testa.
La nostra sosta pranzo è davvero molto piacevole, e davvero non ce ne veniamo via con la fame. Ma dobbiamo riprendere il cammino, che è ancora lungo.
Viaggiare in Croazia lontano dalla costa e dalle città principali significa fare un salto nel tempo indietro di almeno una quarantina d'anni.
In un punto la strada d’asfalto s’interrompe e diventa ghiaiosa per 5 o 6 km, che percorriamo con molta cautela.
Passata Sisak si rientra in autostrada per una cinquantina di km… uscita a Luzani, e poco dopo c’è Pleternica. È pomeriggio quando arriviamo… viaggio ottimo, col sole splendente dall’inizio alla fine, temperature assai tiepide, e soprattutto assenza quasi totale del ventaccio assassino che ci aveva tormentato nelle scorse edizioni.
Al nostro arrivo ci accolgono col tradizionale bicchierino di rakia all’ingresso del raduno. I membri del Moto Klub Bulls ci riconoscono immediatamente (è il terzo anno di fila che veniamo), e ci salutano calorosamente. Il raduno si svolge all’interno di un vecchio ippodromo, dove è stato allestito un tendone enorme per la ristorazione, un palco su cui si esibiranno le bands, mentre l’area camping è tutta intorno.
Nonostante sia appena venerdì ci sono già moltissime moto nel parco chiuso.
Come al solito c'è chi si diverte facendo cantare i propri scarichi...
Mentre montiamo la tenda, facciamo conoscenza di un biker croato che vive in Germania… altissimo e tatuatissimo… con un chopperone cromatissimo… una specie di Lorenzo Lamas locale, il quale ci promette (e poi mantiene) una sontuosa bevuta a sue spese se gli montiamo la tenda, visto che da solo non riesce.
Ci racconta della band che suonerà la sera, i Vrane, che pare sia uno dei gruppi metal più rinomati della nazione. Sono suoi amici, ci dice, e ci presenta il cantante (mentre parla sono sul palco che accordano gli strumenti).
La cucina del raduno intanto è attivissima, e ci prendiamo un paio di panini coi cevapcici… per chi non lo sapesse tutt’altro che dietetici.
La prima delle band che si esibisce è fatta da ragazzini liceali o giù di lì: tanta buona volontà ma spessore pochino. Poi entrano in scena i Vrane, ed è tutta un'altra storia.
Suonano qualche cover, ma soprattutto pezzi loro, in croato. Il cantante ha un’energia inarrestabile, e una gran voce. C’è un’altra band ancora dopo di loro… ma ormai è notte fonda, e cominciamo a sentire la stanchezza del lungo viaggio, e ce ne andiamo a dormire.
La mattina del sabato ci svegliamo con molta calma. C’è ancora parecchia umidità che si è formata nella notte, ma il tempo è bello e la temperatura tiepida. Ci prepariamo un caffè.
E poi facciamo una cosa che non avevamo mai fatto: andiamo a visitare il paesino di Pleternica.
E poi ancora al raduno, che si sta riempiendo in modo esagerato di moto croate e straniere… alcune veramente singolari.
Zuppa della casa offerta a tutti i partecipanti!
Motogiro del pomeriggio… che termina in birreria con bevuta omaggio per tutti.
Servizio tatoo in loco, per chi ne fosse sprovvisto!
E poi ancora tanta birra e tanta musica, per concludere in bellezza la serata!
La domenica mattina ci svegliamo presto, ma non troppo. Il raduno è terminato, e piano piano l’accampamento si vuota di tende e di moto. Anche noi smontiamo la tenda e facciamo su i bagagli, e studiamo l’itinerario del ritorno, che prevede lo sconfinamento in Bosnia per attraversare un parco naturale.
Verso le nove lasciamo Pleternica.
La frontiera non è distante, ma troviamo con disappunto una coda piuttosto lunga, da fare sotto il sole, quando fa già piuttosto caldo. Per fortuna una guardia ci fa segno di passare avanti, oltre le auto, e così arriviamo presto al controllo documenti. Mentre aspettiamo facciamo qualche foto.
Dopo le formalità burocratiche ci dirigiamo verso il parco naturale di Kozara, attraversando una zona collinosa. Le strade sono belle e non troppo trafficate, anche se spesso il manto stradale lascia parecchio a desiderare. In prossimità del parco poi l’asfalto finisce proprio, e lascia il posto a una strada bianca che prosegue per circa una ventina di km almeno.
All’uscita del parco si rivede finalmente l’asfalto.
Una moschea… con accanto la Eleanor Rigby locale… per sua sfortuna siamo privi di valuta bosniaca.
Poi di nuovo la frontiera, per il rientro in terra croata, con la consueta coda per i controlli. Ancora una cinquantina di km e siamo a Karlovac, dove riprendiamo l’autostrada. Ormai sono quasi le quattro, e abbiamo piuttosto fame, perciò ci fermiamo al primo autogrill, dove facciamo il pieno con le kune rimaste e ci prendiamo un panino.
Percorriamo il tratto da Karlovac a Rijeka, per fortuna sempre col bel tempo. L’anno scorso pioveva a dirotto, tiravano raffiche a 100 all’ora e la temperatura era prossima allo zero... un vero incubo. Stavolta però il vento è quasi assente, e la temperatura oscilla tra i 15 e i 20 gradi.
Passiamo quindi le ultime due frontiere, in modo decisamente più sbrigativo, e a Trieste riprendiamo la A4. Il tempo sta cambiando. All’altezza di Latisana le prime gocce di pioggia… pareva strano tornare dal raduno dei Bulls completamente asciutti. Poco male, ormai siamo vicini a casa. L’ultimo tratto è anche abbastanza trafficato oltre che bagnato.
Uscita a Padova Est… e siamo a casa.
Ancora una volta, bravissimi gli organizzatori del Moto Klub Bulls... senza dubbio faremo il possibile per tornare a trovarli l'anno prossimo!
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