Venerdì
pomeriggio esco presto dal lavoro, intorno alle 14. Il
programma prevede di partire assieme all’amico Enrico
intorno alla mezzanotte. Guardando le previsioni per la
nottata, tuttavia, mi spavento un po': tutti i siti meteo
concordano nel prevedere nevicate sul Brennero a partire dalla
serata di Venerdì e per tutta la mattinata di Sabato. Dopo
aver mangiato qualcosa a casa assieme a Lilly, intorno alle 15
e 30 decido che sia più saggio partire subito. Avverto
Enrico, mi vesto e parto.
In
quel momento piove, continuerà a farlo fino al confine
tedesco. Difatti non trovo neve sul Brennero, dove passo senza
alcuna difficoltà, sotto una pioggia battente e costante che mi accompagnerà anche per tutto il territorio austriaco.
Poco dopo essere entrato in Germania, la pioggia diventa però
neve. Dopo alcune decine di km, quando sono già sulla
circonvallazione di Monaco, la neve inizia a far presa
sull'asfalto. Rallento molto, ma non basta: di lì a poco la
nevicata diventa una bufera, per cui oltre alla difficoltà di
tenuta sulla strada, ho il problema della scarsissima
visibilità. Entro in un'area di servizio e mi fermo a
mangiare. Il
gestore mi informa che le previsioni dicono che non smetterà
per tutta la notte, mi indica quindi un motel situato nella
stessa area di sosta, circa duecento metri più avanti. Quando
ci arrivo, mi viene detto alla reception che le stanze sono già
tutte prenotate. Non mi perdo d’animo, parcheggio per bene
la moto e mi metto a dormire all’esterno, su un marciapiede,
riparato da un cornicione. Trascorsi pochi minuti, quando già
ho preso sonno, mi sento scuotere e parlare ad alta voce in
tedesco. Visto che ho ancora il casco in testa, per ripararmi
dal freddo, le voci arrivano molto confuse… ci metto un
po’ a realizzare dove mi trovo e cosa stia succedendo.
Scopro che i due energumeni che sono venuti a svegliarmi non
sono altro che i cuochi del ristorante situato nell’area di
sosta, avvertiti da un passante della mia presenza e venuti a
sincerarsi che io non stia male. Quando gli spiego che sto
semplicemente dormendo, visto che non ci sono stanze libere
nel motel e che con quel tempo non mi va né di rimettermi in
strada in moto né di piantare una tenda, mi invitano ad
entrare e passare la notte sui tavoli del ristorante self
service, che di lì a pochi minuti avrebbe chiuso. Accetto
volentieri l’invito, approfitto anche di un calorifero per
fare asciugare guanti e stivali. Appena il tempo di dare la
buonanotte telefonicamente a Lilly e di coricarmi su una panchina, che di
nuovo mi vengono ad importunare: questa volta è la
receptionist del motel, che mi dice che uno degli ospiti che
aveva prenotato non è potuto arrivare a causa della neve,
pertanto ha una stanza libera per me. Ci accordiamo sul prezzo
e mi trasferisco, finalmente, nel mio alloggio definitivo.
Qui posso approfittare, oltre che di una doccia calda e di un
comodo letto, anche di un grande calorifero, di un asciuga
biancheria elettrico e di un phon per asciugare i miei
bagagli.
Sabato
mattina mi sveglio intorno alle 5 e mezza. Esito per qualche
secondo prima di aprire la finestra, per paura di quello che
potrei vedere fuori. Invece tutto bene: non nevica più e
sull’autostrada vedo già i fari di auto e camion
sfrecciare! Mando un messaggio ad Enrico e uno a Lilly per
dare la bella notizia… via libera, si va a caccia di
elefanti!!
All’altezza
di Wurzburg riprende a nevicare, ma non abbastanza per
attaccare sull’asfalto. Arrivo al Nürburgring intorno alle
13 e 30. C’è tanta neve, ma le strade sono pulite, anche
quella all’interno del camping!
Mi iscrivo e parcheggio la moto all’interno
Mi
metto subito al lavoro… pianto la mia tenda arancione,
compro la legna e inizio a fare il fuoco
Come
dicevano i nostri nonni, la legna scalda due volte: quando la
tagli e quando la bruci…
Faccio
subito la conoscenza di Roberto, simpatico motociclista
siciliano emigrato da anni in Germania. Con la sua BMW R 1200
GS, Roberto è al suo primo motoraduno in assoluto. Di certo
non si può dire che non abbia iniziato in bellezza, con un
Elefanten Treffen!! Una
volta preparato il campo e acceso il fuoco, partiamo assieme
per fare un giretto all’interno del raduno. Compriamo i
gadgets di rito, beviamo qualcosa al bar, scambiamo qualche
parola con gli altri radunisti… ma soprattutto ci divertiamo
a vedere le solite bizzarrie da Elefanten: c’è
chi risolve brillantemente i problemi di parcheggio...
...chi si dedica al tuning estetico...
...e chi
va troppo al cinema!
Un doveroso omaggio alla moto simbolo di questo raduno, il sidecar Zundapp
da cui l'evento prende il nome!
Di neve ce n’è parecchia, abbastanza per realizzare dei
mattoni di ghiaccio:
Nella parte più interna del camping le strade non sono state pulite
dalla neve:
All’imbrunire,
assieme a Roberto ritorno al campo base, dove aumentiamo il
fuoco per fare le braci per cucinare. Uniamo i nostri sforzi
per mettere insieme una buona cena: Roberto ha portato delle
zuppe in barattolo che scaldiamo a bagno maria, io ho con me
della polenta e degli hamburger. Il fuoco ci scalda gli animi
e i corpi, passiamo la serata allegramente mangiando,
chiacchierando e ammirando gli spettacoli della motofiaccolata
e dei fuochi d’artificio. Prendiamo
in prestito delle comode sedie in plastica. I
miei compagni di avventura sono Roberto:
E
i fidati topini, Gastone e Remigio:
Quando cominciamo ad essere stanchi, prima di prepararmi per andare a
dormire, gioco il mio asso nella manica: per la prima volta,
al mio quinto Elefanten Treffen, rubando l’idea all’amico
Giuliano ho portato una stufetta a gas!
La
accendo alla massima potenza. Ed in effetti funziona a
meraviglia: dopo poco più di mezz’ora vado a dormire, ed
entrando in tenda trovo una temperatura gradevolissima. Dopo
essermi cambiato spengo la stufa e mi addormento. La
sveglia suona alle 6 in punto. La temperatura è abbastanza
bassa, ma il sacco a pelo tiene bene. Il problema è un altro:
sento dal rumore sopra alla tenda che sta nevicando
pesantemente. Esco dal sacco a pelo, mi sporgo nella veranda e
guardo fuori attraverso la finestrella: deve essere nevicato
per parecchie ore, un candido manto di diversi centimetri di
neve fresca ricopre ogni cosa. Decido che non sia il caso di
uscire, almeno per il momento. Riaccendo la stufa, metto la
sveglia per le 7 e mi corico di nuovo, un po’ preoccupato,
ma conscio che sarebbe inutile uscire al buio e sotto la
nevicata in corso per fare i bagagli.
Quando la sveglia suona di nuovo, esco per una perlustrazione. Non
sta più nevicando, ma la strada è abbastanza coperta.
Così
come la moto, del resto!
Dopo
aver preparato tutti i bagagli, aiutato da Roberto porto la
moto fuori dal campeggio. Sul tratto in salita intervengono
anche altri volontari ad aiutarmi ad avere trazione e a
restare in piedi. Una volta fuori, ho un’amara sorpresa: lo
spazzaneve non è passato nemmeno sulla strada esterna. >Ci
troviamo in parecchi, lì fuori, a guardarci in faccia e a
guardare la strada. In ogni Elefanten, per qualche secondo, in
questi momenti sopraggiunge la fase in cui ognuno chiede a sé
stesso “Ma chi me l’ha fatto fare?”. Per fortuna di
solito passa alla svelta… ed anche stavolta non dura più di
30 secondi! Chi ha il sidecar se ne va, pattinando e slittando, ma con
relativa sicurezza data dalla garanzia di non poter cadere. Chi,
come me, è in moto, resta indeciso sul da farsi. Ogni tanto
qualcuno parte, tutti salutati da un intreccio di auguri e
saluti in tante lingue diverse. Capisco
che non ha senso aspettare oltre. Lo spazzaneve, a detta degli
organizzatori, non è atteso per le prossime ore, su queste
stradine. Aspettare ancora non porterebbe alcun vantaggio,
quindi. Oltretutto sta ricominciando a nevicare. Decido
che sia giunto il momento (metaforicamente parlando, data
anche la temperatura) di tirar fuori le palle!
Con una telefonata avverto
Lilly che sto per partire. Saluto Roberto, mi infilo il casco
e mi porto davanti al cancello. Ora è il mio turno di
prendere i saluti… "Buon
rientro!", "Good luck!", "Bonne route!", "Auf
wiedersehen"...
Rispondo
un po’ a casaccio ai più vicini e mi preparo a partire,
ormai sono quasi le 10. Dal cancello la strada prosegue in
discesa, abbastanza ripida. Sarà la neve intorno, o forse
l’idea di partire da solo da un cancello con tanta gente
attorno che mi augura buona fortuna e mi incita… sta di
fatto che mi sento come quando mi trovavo al cancelletto di
partenza per una gara di sci. E, ora come allora, parto, con
un sentimento misto di tensione per la difficoltà,
aggressività e felicità data dal fatto che sto facendo una
cosa che mi diverte un sacco!
Naturalmente, nello sci come sulla moto, nessuno di questi sentimenti deve
prevalere sulla indispensabile concentrazione. La differenza
principale sta nel fatto che, mentre in ogni gara di sci
cercavo la massima velocità possibile prestando attenzione al
tracciato ed alla sequenza delle porte, qui mi ritrovo a
cercare di scendere in discesa riducendo al minimo la velocità
ed i cambiamenti di direzione, attento a togliere trazione
alla minima avvisaglia di perdita di aderenza del posteriore.
Sembra una gara ad eliminazione. Lungo il percorso infatti incontro
gruppi di motociclisti e sidecaristi fermi, gente partita
prima di me, intenta a soccorrere persone in difficoltà o a
cercare di far ripartire e rimettere in sesto moto cadute.
Nessuno è da solo, ognuno ha già qualcuno venuto in suo
soccorso, quindi non mi fermo mai. Mi limito ad urlare “Good
luck guys!” Mentre li sorpasso. Dallo specchietto vedo un
vespista che si avvicina sempre più a me. Mi stupisce vedere
come si muove agile nella neve. Difatti, ad un incrocio,
subito dopo aver svoltato a sinistra e preso la strada in
salita, sento un rumoraccio alle mie spalle. Guardo lo
specchietto e vedo la Vespa in terra. Per fortuna vedo dallo
specchietto che si rialza subito e riparte, stavolta andando
molto più piano.
Arrivo finalmente all’ingresso dell’autostrada. Già la rampa è
stata pulita. Da lì in poi il viaggio prosegue senza
imprevisti. Riesco a passare il Brennero prima
dell’imbrunire, per arrivare a casa alle 19 e 30.
Anche questa avventura è finita... mettendo la moto in garage, penso con
dispiacere che mancano ancora undici mesi al prossimo Elefanten!
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